BIAS 2016 | THE CREATION | Palermo e Venezia

L’artista Rosa Mundi con i coniugi Francesco e Chiara Donà dalle Rose hanno creato e promosso un evento dedicato all’arte a 360 gradi che crea un ponte importante tra due isole Venezia, la Sardegna e la Sicilia, pone l’accento sulla spiritualità racchiusa in ogni forma d’arte a prescindere dallo stato di nascita o di residenza dell’artista. Ripartendo dal tracciato lasciato da Vasilij Vasil’evič Kandinskij, tra i principali interpreti dell’inizio temporale dell’arte contemporanea, l’artista e la famiglia Donà dalle Rose da più di ‘600 anni mecenati nelle arti, nel buon governo della Repubblica di Venezia, negli scambi commerciali ed interdisciplinari, dopo oltre sei anni di incubazione del progetto, hanno deciso di dare il via ad un evento che mettesse al primo piano il dialogo e l’incredibile potenziale che nell’arte, dalla musica alla scultura, dalla fotografia al cinema, dalla pittura all’architettura, è in grado di fare superando ogni barriera possibile di intransigenza, razzismo, ignoranza, timore dell’altro, linguistica e religiosa. I conigui Donà dalle Rose hanno infatti creato una FOndazione Donà dalle Rose con cui promuovono i più alti valori del mecenatismo, facendo tesoro delle esperienze del passato e guardando il futuro, traghettando attraverso i loro figli e gli amici, i più alti valori di solidarietà cristiani e a prescindere di rispetto e valorizzazione della dignità umana e di salvaguardia del pianeta.

The artist Rosa Mundi with her husband and wife Francesco and Chiara Donà dalle Rose have created and promoted an event dedicated to art at 360 degrees that creates an important bridge between two Venetian islands, Sardinia and Sicily, emphasising the spirituality contained in every form of art regardless of the artist’s state of birth or residence. Starting from the path left by Vasily Vasil’evič Kandinsky, one of the main interpreters of the temporal beginning of contemporary art, the artist and the Donà dalle Rose family, patrons of the arts for more than 600 years, in the good governance of the Venetian Republic, in commercial and interdisciplinary exchanges, after more than six years of incubation of the project they decided to launch an event that would put the spotlight on dialogue and the incredible potential that art, from music to sculpture, photography to cinema, painting to architecture, is able to do by overcoming every possible barrier of intransigence, racism, ignorance, fear of the other, language and religion. In fact, the Donà dalle Rose conigui have created a FOndation Donà dalle Rose with which they promote the highest values of patronage, treasuring past experiences and looking to the future, ferrying through their children and friends, the highest values of Christian solidarity and regardless of respect and enhancement of human dignity and safeguarding the planet.

La Biennale denomianta BIAS, utilizza quindi un acronimo che racchiude in sè, nella doppia B, un doppio ponte che genera altri ponti con la retta infinita segnata dalla I, mentre la A è la stilizzazione di un compasso che indica la costruzione circolare di una visione conica della storia dell’umanità e la S è la metà di un finito per ricordarci il limite della nostra visione umana, che pur filosofeggiando sull’infinito non riesce a concepirne la materializzazione avendo sempre bisogno di un inizio e di una fine.

The Biennial called BIAS, therefore, uses an acronym that encapsulates, in the double B, a double bridge that generates other bridges with the infinite straight line marked by the I, while the A is the stylisation of a compass that indicates the circular construction of a conical vision of human history and the S is the half of a finite to remind us of the limit of our human vision, which while philosophising on the infinite cannot conceive of its materialisation, always needing a beginning and an end.

La BIAS è un evento di natura mondiale, che prescinde dalle Nazioni o dagli Stati, è frutto di una visione consapevole dell’espressione universale del mondo in cui gli unici limiti concreti sono quelli delle membra e del pensiero degli essere umani. Dopo oltre un secolo di Olimpiadi e Biennali Internazionali, principale tra tutte l’incredibile e meravigliosa Esposizione Internazionale di Venezia, Biennale d’arte e d’architettura, che hanno indirettamente voluto spostare su un campo virtuoso il desiderio di confrontarsi e di misurarsi, togliendolo al campo di guerra sordidamente prescelto dalle civiltà passate. L’arte e la cultura per Chiara Modìca Donà dalle Rose, alias Rosa Mundi e Francesco Donà dalle Rose sono le basi del buon governo tra i popoli. L’attenzione, la curiosità e la disponibilità di capire prima di giudicare, prima di condannare, prima di temere è alla base della conoscenza. Il pregiudizio, appunto BIAS, è come un muro che blocca ogni forma di potenziale conoscenza dell’altrui pensiero, dell’altrui tradizione, dell’altrui tesoro umano.

The BIAS is an event of a global nature, regardless of nations or states, it is the result of a conscious vision of the universal expression of the world in which the only concrete limits are those of the limbs and thoughts of human beings. After more than a century of Olympics and International Biennales, chief among them the incredible and marvellous International Exhibition of Venice, Biennale of Art and Architecture, which indirectly wanted to shift the desire to confront and measure oneself onto a virtuous field, taking it away from the field of war sordidly chosen by past civilisations. Art and culture for Chiara Modìca Donà dalle Rose, alias Rosa Mundi and Francesco Donà dalle Rose are the foundations of good governance between peoples. Attention, curiosity and the willingness to understand before judging, before condemning, before fearing is the basis of knowledge. Prejudice, precisely BIAS, is like a wall that blocks all forms of potential knowledge of another’s thought, another’s tradition, another’s human treasure.

Per questo motivo Chiara ha creato differenti padiglioni della BIAS, da cui partire, dopo un attenta indagine sul loro potenziale riferimento a spiritualità di gruppi di artisti ovunque, a prescindere dalle divisioni territoriali indicate sulla mappa geografica, in divenire, nei tempi di tutti i tempi della storia dell’umanità. Ancora oggi assistiamo a guerre e mutazioni dei confini, nascita di nuovi popoli, di nuove lingue, rivendicazioni di nuove nazioni o vecchie un tempo soppresse, e tutto questo porta alla creazione di muri fisici e invisibili ma fortemente conflittuali.

For this reason, Chiara has created different BIAS pavilions, from which to start, after a careful investigation of their potential reference to the spirituality of groups of artists everywhere, regardless of the territorial divisions shown on the map, in the times of all times of human history. Even today, we still witness wars and border changes, the birth of new peoples, new languages, the claiming of new nations or old ones that were once suppressed, and all this leads to the creation of physical and invisible but highly conflicting walls.

Chiara ha coniato i seguenti padiglioni, accettando con gli anni la possibilità, in base alla partecipazione degli artisti ed alla loro proposizione di ampliare ad altri, con le giuste motivazioni ed argomentazioni.

Padiglione delle Religioni Perdute ( per gli artisti che si rifanno e riproducono archetipi di religioni scomparse); Padiglione Abramitico ( comprensivo del credo ebraico, cristiano e mussulmano); Padiglione Zorastriano; Padiglione Esoterico; Padiglione Buddista; Padiglione Induista; Padiglione Sciamanico; Padiglione Filosofico; Padiglione Scientifico; Padiglione Web; Padiglione Sportivo

Agli artisti è possibile indicare da uno a tre padiglioni di appartenenza e quindi, nel concorrere, spingersi sino a proporre tre opere o tre installazioni, che rappresentino le tre fasi del suo processo creativo, del suo percorso laboratoriale: la spiritualità in cui è nato, quella in cui è transitato e ha contribuito alla sua formazione ed, infine, quella in cui oggi si ritrova.

Chiara has coined the following pavilions, accepting over the years the possibility, based on the artists’ participation and their proposal to expand to others, with the right motivations and arguments.

Lost Religions Pavilion (for artists who refer to and reproduce archetypes of religions that have disappeared); Abrahamic Pavilion (including Jewish, Christian and Muslim beliefs); Zorastrian Pavilion; Esoteric Pavilion; Buddhist Pavilion; Hindu Pavilion; Shamanic Pavilion; Philosophical Pavilion; Science Pavilion; Web Pavilion; Sports Pavilion

Artists can indicate one to three pavilions to which they belong and then, in competing, go so far as to propose three works or three installations, representing the three phases of his creative process, of his workshop path: the spirituality in which he was born, that in which he passed through and contributed to his formation and, finally, that in which he finds himself today.

I luoghi della Biennale BIAS 2016 sono: Palazzo Donà dalle Rose alle Fondamenta Nove a Venezia; e a Palermo a Palazzo Imperatore De Gaetani dei Principi di Bastiglia; Museo d’arte Contemporanea della Regione Sicilia Palazzo Belmonte RISO; Chiesa di Santa Caterina ( grazie all’intervento di Chiara sottratta alla potenziale vendita per inutilizzo pastorale, essendo del FEC, e per una grave lesione nel portale d’entrata), la Chiesa Ipogea dei Teatini , IV canto di Palermo ( anche questa bonificata a spese di Chiara e Francesco Donà dalle Rose dopo un trentennio di abbandono); la Chiesa della Pinta ( chiusa da ’50 anni); Chiesa del Santissimo Salvatore in Via Vittorio Emanuele; Chiesa San Giovanni Decollato vicino a Piazza Bonanno; Chiesa di San Giovanni dei Napoletani; Oratorio di San Mercurio ed il Cortile e Chiesa di San Giovanni degli Eremiti; il loggiato della Cattedrale e la Cattedrale stessa ( dove ancora oggi dimora un opera posta sul sagrato per volontà di Chiara Modìca Donà dalle Rose e Francesco Donà dalle Rose, realizzata dal’artista VIncenzo Muratore ( diventato poi molto noto ed ormai residente in Inghilterra con grande successo di pubblico), sempre sulla cattedrale fu esposta anche un opera dell’artista Bizhan Bassiri di cui Chiara Modìca Donà dalle Rose è stata curatrice e project legal manager nella Biennale d’arte del 2017 per il Padiglione dello Stato dell’Iran da cui poi è nata una successiva mostra che aveva promosso e che doveva essere curata sempre da Chiara ma che per impegni personali fu lasciata a curatore Bruno Cora che da anni seguiva l’artista.

The venues of the 2016 BIAS Biennial are: Palazzo Donà dalle Rose at the Fondamenta Nove in Venice; and in Palermo at Palazzo Imperatore De Gaetani of the Princes of Bastiglia; Museo d’arte Contemporanea della Regione Sicilia Palazzo Belmonte RISO; Church of Santa Caterina ( thanks to Chiara’s intervention rescued from potential sale due to pastoral disuse, being of the FEC, and a serious injury in the entrance portal), the Hypogean Church of the Teatini , IV canto in Palermo ( also reclaimed at the expense of Chiara and Francesco Donà dalle Rose after thirty years of abandonment); the Church of the Pinta (closed for 50 years); the Church of the Santissimo Salvatore in Via Vittorio Emanuele; the Church of San Giovanni Decollato near Piazza Bonanno; the Church of San Giovanni dei Napoletani; the Oratory of San Mercurio and the Courtyard and Church of San Giovanni degli Eremiti; the loggia of the Cathedral and the Cathedral itself (where a work placed on the parvis at the behest of Chiara Modìca Donà dalle Rose and Francesco Donà dalle Rose, created by the artist VIncenzo Muratore (who later became very famous and now lives in England to great public acclaim) still stands today), also on display in the cathedral was a work by the artist Bizhan Bassiri, for whom Chiara Modìca Donà dalle Rose was curator and project legal manager at the 2017 Art Biennale for the Iranian State Pavilion, from which a subsequent exhibition was born that she had promoted and which was also to be curated by Chiara but which due to personal commitments was left to curator Bruno Cora who had been following the artist for years.

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